Difficile e sopratutto non abituale.
La situazione che ora stiamo vivendo in tutto il mondo è a dir poco surreale in particolar modo noi Italiani costretti a non uscire da casa se non per comprovati motivi. Non tutti stanno lavorando e chi si schiera in prima linea è a rischio, dai medici, al cassiere del supermercato a tutte le mansioni che ad oggi risultano indispensabili per andare avanti anche stando a casa.
Ne usciremo ? Certo che ne usciremo questa è la più grande certezza che ad oggi è viva in me. Quando ? Non ne ho idea. Come ? Dipende da noi ed è proprio questo il punto chiave.
In questo articolo voglio distogliere un attimo l’attenzione dal settore sportivo, nonostante io vi ho sempre parlato di sport in particolar modo di running, questa volta credo che possa aspettare sia il mondo del running, sia le mie scarpe che a guardarle sembrano chiamarmi.
In questi giorni questa situazione mi ha fatto riflettere come non ho mai fatto fin’ora, in ogni lato, in ogni parola, in ogni gesto, in ogni minima cosa vissuta di queste poche ore di “quarantena” se così si può chiamare.
Quando ho scoperto di dover andare a lavoro ero quasi incredulo, anche un pò nervoso per un pò di timore, poi mi sono soffermato e ho guardato la cosa non in prima persona, sono riuscito a capire l’importanza del mio settore lavorativo, cosa che prima non ne avevo mai l’idea nitida come ora, l’importanza di occuparmi di qualcosa, di essere attivo, in un certo senso mi sono sentito in dovere verso tutto il popolo italiano, sia chiaro, non faccio ne il ministro e ne il presidente, faccio un lavoro comune e umile come tanti di voi, ma quella cosa che io “DOVEVO” andare a differenza di altre persone l’ho vista e interpretata come una chiamata, come a dire “PIETRO TU ORA CI DEVI AIUTARE SEI INDISPENSABILE” la mattina del giorno seguente ho indossato i mie panni di lavoro come se stessi indossando una divisa da super eroe, non era più come tutte le mattine, ho guardato i miei figli e mia moglie che dormivano e quando ho chiuso la porta di casa mi sono sentito un senso di responsabilità, che non mi ha abbattuto bensì ha fortificato in me ancor di più il senso del dovere.
I giorni che ora passiamo dentro le nostre abitazioni non sono poi così male, si è vero non possiamo correre, non c’è la cena fuori con gli amici, non c’è l’aperitivo del venerdì, non c’è il cinema, non c’è la passeggiata lungomare! Però abbiamo tante grandi possibilità che non è la televisione o il telegiornale, ma ciò che effettivamente ci circonda alle quali spesso magari non diamo la giusta importanza. Riflettendo su questa solitudine che viviamo dalle nostre continue abitudini e dai nostri amici, parenti e via dicendo ho riflettuto tanto su quanto sia IMPORTANTE avvolte INDISPENSABILE avere persone vicino che ti rendono partecipe delle proprie cose e della propria vita a 360 gradi e noi da queste cose cosa possiamo imparare ?
Possiamo imparare ad ascoltare il prossimo, l’ascolto è una cosa molto importante. Possiamo imparare ad aiutare anche quando noi non abbiamo bisogno, ora tutti siamo sotto l’ala dell’aiuto, tutti insieme, ma quante volte noi non eravamo in difficoltà e magari chi camminava vicino a noi era in mezzo a un mare di guai ? Noi ora possiamo capire cosa si prova. Possiamo imparare e usare bene il linguaggio della parola, a non emarginare il prossimo, perchè noi oggi stiamo vivendo, TUTTI, quanto è brutto essere da soli dentro quattro mura, lo sta vivendo lo STATO ITALIANO dove ogni nazione o quasi gli ha voltato spalle e chiuso confini e lo stiamo vivendo TUTTI noi chiusi dietro quella porta. Possiamo imparare ad apprezzare tutto quello che abbiamo! Ad oggi avere due casse d’acqua nel frigo, il latte per i propri figli, il pane per pranzo e la pasta per cena è una grande fortuna, adesso tutti corriamo ai supermercati perchè stiamo vivendo nella PAURA, questo ci serve da lezione, ci serve da lezione perchè in futuro, da queste quattro mura, noi abbiamo la possibilità di uscire come persone NUOVE e sicuramente MIGLIORI. In futuro quando un nostro compagno, amico, sconosciuto chiederà aiuto, non dobbiamo dimenticarci noi cosa abbiamo vissuto, quando una persona si sentirà sola per i suoi motivi che non sta a noi giudicare, non dimentichiamoci noi come ci stiamo sentendo ora. Quando ci chiederanno un pezzo di pane pregando in ginocchio, non ci meravigliamo, perchè noi siamo stati ad oggi i primi a svuotare i supermercati.
QUANDO USCIREMO DA QUELLA PORTA NON OSSERVATE DOVE STATE ANDANDO
RICORDATEVI SEMPRE DA DOVE VENITE.
Pesante ? Forse, ma mai così sincero e veritiero come oggi.
Ne usciremo anche con qualche chilo in più ma ad oggi è consentito e torneremo a correre tranquilli ci torneremo anche apprezzando le ripetute.
Ma per ora restate a casa per il vostro bene e per il bene del prossimo.
Un abbraccio forte a tutti voi.
Pietro Renzi.